Il percorso verso una scelta personale
Le 5 Leggi Biologiche ribaltano il modo di intendere la “malattia”, tanto da non poter più mantenere nel vocabolario la parola stessa.
Ma anche se cambiano radicalmente il modo di osservare le cose, non cambiano gli strumenti che sono disponibili all’intervento terapeutico.
Tra le 5 Leggi, infatti, non ce n’è nemmeno una che illustra un metodo terapeutico o un modo di intervenire.
Se si sta male, i migliori strumenti per lenire i sintomi sono quelli già disponibili alla medicina; se ci si trova in un’urgenza, il pronto soccorso è l’unico luogo attrezzato per gestirla.
Una volta che la condizione è messa in sicurezza e i sintomi sono sotto controllo garantendo una sufficiente qualità di vita, allora si ha il tempo per inquadrare la propria situazione attraverso le conoscenze offerte dalle 5 Leggi Biologiche.
Le 5 Leggi Biologiche sono cioè uno strumento molto preciso di comprensione sul “dove ci si trova”, sul cosa e perchè un organismo fa quello che fa.
Sarà allora che si avrà lo spazio di manovra per poter scegliere di fare qualcosa di diverso nella propria vita, per rompere quegli schemi che alla lunga producono sintomi limitanti.
Nella scelta terapeutica le premesse sono:
che la scelta sia informata e accordata con consenso insieme al proprio medico in un “processo decisionale condiviso” (PDC): “Attraverso il PDC, medico e paziente collaborano per raggiungere una decisione condivisa dopo aver valutato insieme rischi e benefici delle differenti opzioni diagnostico-terapeutiche, tenendo in considerazione valori, preferenze e condizioni specifiche del paziente.“ [Evidence.it]
quindi nel rispetto di sè e dell’operatore sanitario, la persona non può assumere l’attitudine di delegare al medico o ad altri le decisioni che riguardano la propria salute ma se ne farà responsabile
è per lui necessario richiedere apertamente al medico se sia disponibile a rispettare e accogliere la sua scelta di osservare i processi biologici “così come sono”, quindi con un passo indietro rispetto alla diagnosi osservando il livello fisiologico e tissutale, in modo da poter essere compresi attraverso il modello 5LB.
La persona che sta già seguendo un percorso terapeutico con scarsi risultati, non può essere spinta o convinta da qualcun altro a fare qualcosa di diverso, né da parenti, né da amici intimi, né da un medico, perchè è lei stessa che deve poter sentire di non essere sulla strada giusta e decidere di prendere una scelta diversa.
È quindi importante rispettare qualunque sua decisione, perché ha certamente un valore profondo che nessuno può conoscere all’infuori di lei stessa.
Forzare una direzione, che non può quindi ancorarsi alle personalissime risorse, è un atto rischioso che mette a repentaglio il buon esito del percorso, qualunque esso sia: ecco perché il Processo Decisionale Condiviso è un pilastro essenziale in medicina, e lo è ancora di più quando vi si include il paradigma delle 5 Leggi Biologiche e le relative implicazioni sulla percezione psichica.
Qui ho fatto un video per spiegare questa importante questione.
Riassumendo:
le 5LB non sono una terapia, ma soprattutto non sono un rimedio ad un’urgenza
le 5LB possono sì cambiare l’approccio alla terapia, ma non cambiano il modo di sceglierla, che deve essere informato e condiviso.
i “consulenti sulle 5 Leggi Biologiche” sono figure che affiancano la persona nei percorsi diagnostici/terapeutici, spesso tortuosi, aiutandola a esercitare la propria scelta nella direzione che le dà più forza; inoltre, nel caso ci sia tempo e disponibilità, aiutano a inquadrare nella propria vita le condizioni che producono le reazioni dell’organismo.
nessuno può chiedere consulenza sulle 5 Leggi Biologiche per qualcun altro, perchè in quel modo quel qualcun altro non avrebbe alcuna possibilità di essere aiutato.
Percorso per contattare un consulente 5LB
Ora puoi scegliere: